Come abbiamo già detto i cromosomi hanno la forma di una “X” l’unica differenza la troviamo nell’ultima coppia di cromosomi (la 19a) in cui potranno essere entrambi “X” (“XX”) se si tratta di un individuo di sesso Femminile oppure uno “X” e l’altro “Y” (“XY”) se di sesso Maschile.
Durante la formazione delle cellule germinali le femmine formeranno solo cellule con il 19o cromosoma “X”. I maschi, invece, formeranno due tipi di cellule, uno con il 19o cromosoma “X” e l’altro “Y”:
La casualità dell’accoppiamento farà sì che la cellula germinale proveniente dalla madre, che può portare esclusivamente il cromosoma “X” in 19a posizione, si accoppierà con il cromosoma omologo proveniente dalla cellula germinale del padre che:
se porterà in 19a posizione il cromosoma “X”, verrà generata una femmina,
mentre la cellula embrionale sarà di sesso maschile se l’incontro avverrà con una cellula germinale paterna portatrice di cromosoma “Y”.
La probabilità di un incontro XY è esattamente identica a quella XX.
Con questo stesso principio si basa l’incontro di tutte le 19 coppie di cromosomi, le varie combinazione possibili dei geni provenienti dal patrimonio genetico materno e paterno genereranno le caratteristiche “genetiche” delle nuova vita con una casualità percentuale ben definita determinata da tutte le combinazioni possibili dei geni in gioco.
I geni vengono indicati con lettera maiuscola se la caratteristica del gene è manifestata (dominante), mentre la lettera minuscola viene utilizzata quando la caratteristica del gene non viene manifestata (recessiva).
Se un ipotetico gene “G” è presente in entrambi i cromosomi della coppia omologa (indicato con “GG”) diremo che la combinazione è OMOZIGOTE e la caratteristica di quel gene sarà manifestata dall’individuo.
Se la coppia dei geni fosse “gg” siamo ancora in presenza di una combinazione OMOZIGOTE ma la caratteristica del gene non sarà manifestata.
Se la coppia dei geni fosse invece “Gg” o “gG” si parlerà di combinazione ETEROZIGOTE e la caratteristica del gene verrà ugualmente manifestata, ma nello stesso tempo quella cellula sarà portatrice del gene recessivo ovvero della NON manifestazione del gene nella progenie.
È quindi sufficiente che sia presente un solo gene “G” (dominante/maiuscolo) nella coppia di cromosomi per garantire la manifestazione di quella caratteristica genetica “G” (GG – Gg – gG).
Caratteristica che non sarà manifestata solo nel caso in cui entrambi i geni sono “disattivati” “gg” (recessivi/minuscolo).
Non vi è alcuna differenza nel modo di esprimere la coppia di geni eterozigoti: “Gg” è l’equivalente di “gG” e viceversa.
Nei prossimi capitoli ci occuperemo esclusivamente dei ge