Queste note intendono sviluppare sinteticamente ed in maniera semplificata i concetti elementari della genetica felina senza approfondirne i presupposti biologici e biochimici.
Il tutto si basa su un modello matematico dove il risultato ottenuto si avvicina molto alla realtà.
In tutte le cellule di un gatto, ad eccezione di quelle germinali, sono presenti 19 paia di cromosomi. Ogni paio è composto da due cromosomi omologhi. I cromosomi hanno una forma che ricordano la lettera “X” e i geni presenti sui cromosomi omologhi operano sullo stesso tratto genetico.
Per chiarire meglio il concetto possiamo dire che: sulla medesima zona, definita locus, di una coppia di cromosomi, sono presenti i geni deputati ad una determinata caratteristica genetica. Questa caratteristica sarà presente nell’individuo se, almeno uno dei due geni è attivato. La caratteristica sarà invece assente, se entrambi i geni saranno disattivati.
La cellula è la sede del patrimonio genetico dell’essere vivente e trasmette le proprie caratteristiche grazie alla sua possibilità di duplicarsi che può avvenire in due differenti modi:
MITOSI: Da una cellula madre, per scissione, si formano due cellule figlie perfettamente identiche a quella che le ha generate. Questo metodo di duplicazione cellulare è tipica nella formazione e accrescimento dei tessuti in cui le cellule, che ne fanno parte, mantengono inalterate le caratteristiche morfologiche e funzionali del tessuto stesso.
MEIOSI: È il meccanismo con cui si formano le cellule deputate al concepimento di una nuova vita, con questo processo si formano cellule in grado di trasmettere i caratteri genetici ereditari dei genitori.
La meiosi porta alla formazione di cellule figlie con un corredo cromosomico dimezzato o meglio, porteranno in dote solo uno dei due cromosomi omologhi facente parte della coppia (ovvero 19 cromosomi singoli).
Nella meiosi (vedi immagine) le coppie dei cromosomi omologhi si separano e andranno a formare un corredo cromosomico spaiato nelle distinte cellule figlie che verranno generate. La scelta con cui viene stabilito quale dei due cromosomi omologhi, della cellula madre, entri a far parte del corredo delle distinte cellule figlie è del tutto casuale.
Alla fine di questo processo otterremo delle cellule con un corredo cromosomico costituito da 19 cromosomi spaiati (senza quindi il relativo omologo) denominate cellule “germinali”.
Queste cellule sono destinate a unirsi e fondersi con quelle generate dal partner in cui troverrano i relativi cromosomi omologhi al fine di creare una cellula con un numero di cromosomi consono alla specie (19 paia) con corredo genetico proveniente per metà dal padre e per l’altra metà dalla madre.